La famosa Galleria Umberto I di Napoli

La Galleria Umberto I di Napoli

La famosa Galleria Umberto I di Napoli.
Non si puo’ visitare Napoli senza passare sotto alle volte di questa copertura artistica.
In rete se ne trovano gia’ a migliaia di foto e questa sara’ solo una in piu’.
Ma le forme ed i colodi di questo monumento non potevano non meritarsi una mia foto ed un post.

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La Galleria Umberto I di Napoli

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

Qui vi rimando ad altre foto che ho scattato per la citta’:
foto gallery

L’interno della galleria è costituito da due strade che si incrociano ortogonalmente, coperte da una struttura in ferro e vetro. Le delimitano alcuni palazzi, quattro dei quali con accesso dall’ottagono centrale. Le loro facciate rispecchiano quella principale: l’ordine inferiore, infatti, è diviso da grandi lesene lisce, dipinte a finto marmo che inquadrano gli ingressi dei negozi e dei soprastanti mezzanini. Seguono al primo piano le serliane, al secondo le bifore, nell’attico le finestre quadrate.
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Una strada di Malta

Una strada di Malta

Una strada di Malta.
Scattata sempre dalla nave, perche’ al momento non sono mai sceso dalla nave in questo porto, una foto delle stradine ripide della citta’ maltese.
Mi piacciono i colori delle pietre utilizzate sia per i gradini sia per i palazzi.

Una strada di Malta

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

La Valletta (in maltese Il-Belt Valletta, in inglese Valletta) è una città di 6.444 abitanti dello stato insulare di Malta, nonché sua capitale.
Fu fondata nel 1566 dai Cavalieri Ospitalieri, che le diedero il nome del loro gran maestro Jean de la Valette: precisamente essa venne chiamata, in latino, Humilissima Civitas Valettae (“L’umilissima città di Valletta”) e si fregia tutt’oggi del titolo Città Umilissima. In maltese è colloquialmente detta Il-Belt e La città.
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Codine di Gambrinus

Codine di Gambrinus

Codine di Gambrinus.
Questo tipo di pasta che richiama la coda dell’aragosta, e che poi in pratica sono sfogliatelle, del famosissimo Gran Caffe Gambrinus di Napoli.
La vetrina lascia a bocca aperta ma non preoccupatevi, in pochi secondi sara’ gia’ chiusa per gustare una delle eccezionali paste ripiene.

Codine di Gambrinus

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

La sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, in provincia di Salerno. Questa nasce quasi per caso: era avanzata nella cucina del convento un po’ di pasta di semola, invece di buttarla, fu aggiunta frutta secca, zucchero e limoncello, ottenendo un ripieno. Fu utilizzato allora un cappuccio di pasta sfoglia per ricoprire il ripieno e venne tutto riposto nel forno ben caldo.
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Scarpetta col pesto

Scarpetta col pesto

Scarpetta col pesto.
Il pesto alla genovese è sicuramente il condimento per eccellenza della Liguria.
E da buoni genovesi non se ne spreca nemmeno una stissa (una piccola goccia) per cui avanti di scarpetta per pulire il piatto.
Purtroppo mettendoci tanto parmigiano (a casa mia si usa solo quello e non anche il pecorino) rimane un po’ troppo appiccicato al fondo del piatto e non riesco a pulirlo bene bene.
Vi faccio venire l’acquolina in bocca?

Scarpetta col pesto

Foto scattata con Honor 10.

Primo esempio fu, in epoca romana, il Moretum, descritto da Virgilio[2][3]. La prima ricetta del pesto viene fatta risalire all’Ottocento, anche se certamente è debitrice di più antiche salse pestate come l’agliata (versione alla ligure dell’agliata classica), a base d’aglio e noci, diffusa in Liguria durante la repubblica marinara genovese[4], e il pistou francese.
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La mozzarella mangiata a Napoli

La mozzarella a Napoli

La mozzarella mangiata a Napoli.
Come si fa a visitare la citta’ Partenopea e non ordinare una bella mozzarella (o una pizza)?
E anch’io ovviamente non sono da meno. Mozzarella, pomodorini, taralli e basilico.
La foto forse non rende bene quanto era buona… fidatevi!

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La mozzarella a Napoli

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

Le origini della mozzarella si perdono nel tempo e gli autori non sono d’accordo sull’epoca in cui fu inventato questo latticinio (più comunemente, ma meno correttamente, detto latticino); certamente esso ha una lunga storia. La mozzarella, a causa della necessità di essere consumata freschissima, sino all’avvento delle ferrovie era prodotta in piccole quantità ed era consumata esclusivamente nei pressi dei luoghi di produzione.
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Invece qui vi rimando ad altre foto che ho scattato per la citta’:
foto gallery