Un piatto di spaghetti cacio e pepe gustati in nave

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Un piatto di spaghetti cacio e pepe gustati in nave

Un piatto di spaghetti cacio e pepe gustati in nave.
Un piatto che devo dire apprezzo moltissimo, anche se è relativamente poco che lo mangio, è la pasta cacio e pepe.
Nonostante gli ingredienti siano molto semplici non è affatto semplice prepare questo tipo di pasta.
Tutto deve essere cucinato a dovere altrimenti il formaggio fa i fili e si raggruma.
Io a casa, dopo un paio di prove andate male, ho trovato le giuste misure come anche lo chef sulla nave che, la volta che ho scattato queste foto, aveva cucinato un piatto eccellente!

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Foto scattate con Honor 20.

Per scoprire la mia ricetta clicca qui.

Il cacio e pepe è un piatto caratteristico del Lazio. Come suggerisce il nome, gli ingredienti sono molto semplici e includono solo pepe nero, formaggio pecorino romano e pasta. Il tipo di pasta tradizionalmente più usato è il tonnarello. Come altri piatti della cucina laziale, è preparato con ingredienti poveri, facilmente reperibili ed a lunga conservazione (durante la transumanza non era semplice procurarsi cibo). Fonda le radici nella cucina di contadini e pastori dell’agro romano.
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Max
Ospite
Max
3 mesi fa

Buonissimi! Io li adoro e li so preparare molto bene!
Ogni tanto mi uscivano i fili del formaggio ma poi ho scoperto che basta aspettare un minutino che la pasta si raffreddi quanto basta per non averli!

Enzo
Ospite
Enzo
3 mesi fa

Il segreto per una buona riuscita è procedere in questo modo:
Tostare il pepe macinato fresco in una padella
Quando si avverte il profumo del pepe aggiungere un pò d’acqua di rubinetto, un paio di cucchiai a persona.
Nel frattempo cuocere la pasta in acqua poco salata.
Risottare la pasta gli ultimi minuti in padella, deve rimanere un pò di liquido sul fondo.
A cottura ultimata spegnere il fuoco e attendere un minuto.
Trascorso il minuto aggiungere il pecorino grattato, usare un media stagionatura almeno 50gr a persona. e mescolare vigorosamente fino a formare la crema.
Aggiungere ancora pepe a piacere.
Buon appetito

Paolo
Ospite
Paolo
3 mesi fa
Rispondi a  Enzo

Risottare significa terminare di cuocere la pasta in padella? Mio cugino che tentò di farla gli rimase un po’ liquida… Effettivamente pur sembrando la più semplice si deve avere pratica per farla nelle dosi e tempi

Enzo
Ospite
Enzo
3 mesi fa
Rispondi a  Paolo

Sì esatto.
La difficoltà è il giusto equilibrio acqua pasta pecorino.
Un’altro metodo, forse più intuitivo a livello di dosi è creare una pastella morbida della consistenza del pongo, per avere un termine di paragone, di pecorino acqua pepe e creare delle palline. Quando si scola la pasta “umida” aggiungerle e mescolare, sempre attendendo il minuto per evitare che ila caseina del pecorino coaguli formando i grumi.

Antonella
Ospite
Antonella
3 mesi fa
Rispondi a  Enzo

Grazie,

Paolo
Ospite
Paolo
3 mesi fa
Rispondi a  Enzo

Interessante opzione, un po’ come chi si prepara prima la “crema” per la carbonara

Enzo
Ospite
Enzo
3 mesi fa
Rispondi a  Paolo

Per quella seguo il seguente metodo.
Rosolatura a fuoco lento del guanciale fino a che non risulta croccante. Poi messo in una ciotola con carta assorbente. Il grasso del guanciale unito all’uovo intero nel bimby a 60° insieme al pepe e al pecorino per il tempo di cottura della pasta. Scolare la pasta a cottura, attendere un minuto e unire il tutto, per ultimo il guanciale e pecorino a pioggia.

Danuska
Ospite
Danuska
3 mesi fa

Ho mangiato questo piatto caccio e pepe a maggio staordinariarmente cucinato a Tivoli…la patria

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