Te alla arancia in Vietnam

Te alla arancia in Vietnam

Te alla arancia in Vietnam.
Un buon tè freddo questa volta, invece che al limone, aromatizzato all’arancia.
Lo avevo gustato in un bar tipico di Da Nang il Bar Cong; la particolarità era che tutti i camerieri e tutti gli inservienti vestivano degli abiti mimetici che tutto il locale, addobbato in maniera scarna, ricreava quasi una caserma ai tempi della guerra.
Il tè non era male comunque!

Te alla arancia in Vietnam

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Birra Hanoi, bionda del Vietnam

Birra Hanoi, bionda del Vietnam

Birra Hanoi, bionda del Vietnam.
C’è una lunga tradizione della birra in Vietnam, una di questa è la birra di Hanoi che si chiama come la città.

Birra Hanoi, bionda del Vietnam

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Il sito ufficiale, che però è solo in lingua vietnamita, è questo: habeco.com.vn.

La birra è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di mosto a base di malto d’orzo, aromatizzata e amaricata con luppolo. La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae o Saccharomyces carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, la più usata delle quali è il malto d’orzo, ovvero l’orzo germinato ed essiccato, chiamato spesso semplicemente malto. Vengono poi usati frumento, il mais, il riso – questi ultimi due specialmente come aggiunte in birre di produzione industriali – e, in misura minore, l’avena, il farro, la segale. Altre piante meno utilizzate sono invece la radice di manioca, il miglio e il sorgo in Africa, la patata in Brasile e l’agave in Messico.

Birra Nastro Azzurro, bionda italiana

Birra Nastro Azzurro, bionda italiana

Birra Nastro Azzurro, bionda italiana.
Non sono molte le birre italiane che sono su questo sito in foto.
Questa e’ la Nastro l’unica birra che ho trovato in quasi tutte le pizzerie a Napoli.

Birra Nastro Azzurro, bionda italiana

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

La birra è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di mosto a base di malto d’orzo, aromatizzata e amaricata con luppolo. La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae o Saccharomyces carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, la più usata delle quali è il malto d’orzo, ovvero l’orzo germinato ed essiccato, chiamato spesso semplicemente malto. Vengono poi usati frumento, il mais, il riso – questi ultimi due specialmente come aggiunte in birre di produzione industriali – e, in misura minore, l’avena, il farro, la segale. Altre piante meno utilizzate sono invece la radice di manioca, il miglio e il sorgo in Africa, la patata in Brasile e l’agave in Messico.

Birra Tsingtao, bionda cinese

Birra Tsingtao, bionda cinese

Birra Tsingtao, bionda cinese.
Una delle birre piu’ vendute in Cina, per cui praticamente al mondo, e’ questa lager prodotta nella omonima citta’ asiatica.

Birra Tsingtao, bionda cinese

Foto scattata con Honor 10.

Il sito ufficiale e’ tsingtaobeer.com.

La birra è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di mosto a base di malto d’orzo, aromatizzata e amaricata con luppolo. La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae o Saccharomyces carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, la più usata delle quali è il malto d’orzo, ovvero l’orzo germinato ed essiccato, chiamato spesso semplicemente malto. Vengono poi usati frumento, il mais, il riso – questi ultimi due specialmente come aggiunte in birre di produzione industriali – e, in misura minore, l’avena, il farro, la segale. Altre piante meno utilizzate sono invece la radice di manioca, il miglio e il sorgo in Africa, la patata in Brasile e l’agave in Messico.

Un fresco Mojito

Un fresco Mojito

Un fresco Mojito.
Cosa c’e’ di piu’ rinfrescante di un buon mojito? A me piace moltissimo e di solito, quando non guido, mi piace prenderlo come aperitivo. Questo e’ di quest’estate e me lo hanno preparato al Tortuga di Sestri Levante.
Un po’ sfocati poi, dietro il bicchiere, gli stuzzichini tipici delle mie parti: olive, focaccia, pizzetta, focaccia con formaggio e patatine.

Un fresco Mojito

Foto scattata con Honor 10.

L’origine del mojito rimane piuttosto controversa: viene spesso narrato che un cocktail simile al moijto fu inventato dal famoso pirata inglese Sir Francis Drake (El Draque) nel XVI secolo. Quella versione era preparata con aguardiente (rum non invecchiato) di bassa qualità, limetta, acqua, zucchero raffinato bianco di canna e una specie locale di menta, la hierbabuena. Nella metà del 1800 pare che la società Bacardi abbia dato un impulso di popolarità alla bevanda, che comunque raggiungerà la sua definitiva popolarità solo nel XX secolo.

Birra Chang: bionda dalla Thailandia

Birra Chang

Birra Chang: bionda dalla Thailandia.
Una rinfrescante birra thailandese bevuta in quel di Phuket. Non un classico per accompagnare l’aragosta ma visto il caldo asiatico la birra si accompagnava ugualmente molto bene.

Birra Chang

Foto scattata con Honor 10.

Questo il sito ufficiale.

La birra è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di mosto a base di malto d’orzo, aromatizzata e amaricata con luppolo. La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae o Saccharomyces carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, la più usata delle quali è il malto d’orzo, ovvero l’orzo germinato ed essiccato, chiamato spesso semplicemente malto. Vengono poi usati frumento, il mais, il riso – questi ultimi due specialmente come aggiunte in birre di produzione industriali – e, in misura minore, l’avena, il farro, la segale. Altre piante meno utilizzate sono invece la radice di manioca, il miglio e il sorgo in Africa, la patata in Brasile e l’agave in Messico.