Tempura di Gamberi

Tempura di Gamberi

Tempura di Gamberi.
Un piattino, gustato in Thailandia (se ricordo bene), con qualche gambero in pastella (tempura per i sofisticati). La decorazione del piatto occupa praticamente piu’ spazio del soggetto principale, i gamberi.
Infatti era solo un contorno ad altre prelibatezze.

Tempura di Gamberi

Foto scattata con Honor 10.

Vi lascio un paio di link a ricette e preparazioni: fanpage.it, giallozafferano.it e finedininglovers.it.

Per tradizione si fa risalire il piatto al secolo XVI, con i primi contatti tra i giapponesi e i marinai portoghesi e con i missionari cristiani. All’inizio di ogni stagione, i cristiani si astenevano dal cibarsi di carne per tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato), mangiavano solo verdure e pesce e si dedicavano alla preghiera. Questi quattro periodi erano chiamati in latino Quattro tempora. Da qui il nome tempura, che i giapponesi utilizzano ancora oggi per questo piatto.
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Aragosta fritta thai

Aragosta fritta thai

Aragosta fritta thai.
Normalmente a Phuket andiamo sempre a mangiare l’aragosta in un mercato (proprio di fronte allo stadio della thai boxe) coperto.
Una delle tante volte, per nostra disattenzione (o forse perche’ il venditore on ce l’ha chiesto) ce le hanno preparate, invece che grigliate, fritte.
A dire la verita’ non credevo mi sarebbe piaciuta cotta in questa maniera ma alla fine dai (a parte l’aglio abbondante) me la sono pappata ugualmente.
Forse, in questo modo, ci vuole un pochino piu’ tempo per finirla e non e’ una brtta cosa visto il prezzo, che per essere in Thailandia e’ abbastanza alto.

Aragosta fritta thai

Foto scattata con Honor 10.

Vi lascio il link ad una pagina, zingarate, che elenca in maniera completa alcuni dei piu’ famosi piatti di pesce thailandesi.

Ha una taglia medio-grande con una lunghezza media di 20–40 cm e massima di 50 cm ed un peso fino a 8 kg. Il corpo è di forma sub-cilindrica, rivestito da una corazza che durante la crescita cambia diverse volte per ricrearne una nuova. Il carapace è diviso in due parti – il cefalotorace (parte anteriore) e l’addome (parte posteriore) – con una colorazione da rosso-brunastro a viola-brunastro ed è cosparso di spine a forma conica. L’addome è formato da 6 segmenti mobili, ed è dotato di un minuscolo pungiglione.
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Thai fried lobster / Thailändischer gebratener Hummer / TĂ´m hĂ¹m chiĂªn thĂ¡i lan

Fritto di pesce

Fritto di pesce

Fritto di pesce.
Un ottimo fritto gustato qualche mese fa nell’ottima trattoria RaieĂ¼ a Cavi Borgo (Lavagna).
C’era un po di tutto ma era fatto in maniera povera: qualche pesce di paranza (pesce azzurro non pregiato), qualche gamberetto e qualche calamaro.
Risultato veramente ottimo, voi che dite?

Fritto di pesce

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Ho trovato (e vi suggerisco) due spunti di lettura:
– I segreti per preparare la perfetta frittura di pesce su IoViaggio
– Frittura di pesce: 5 errori da non fare su Dissapore
– Come preparare una perfetta frittura di pesce su Sale&Pepe

Fiori di zucchine fritti

Fiori di zucchine fritti

Fiori di zucchine fritti.
Se ieri vi ho mostrato un bel mazzetto di fiori di zucchine oggi vi faccio vedere come sono finiti.
Prima passati in pastella, poi fritti in olio di mais e poi mangiati!!!
Un ottimo piatto estivo: gustoso, semplice e di stagione. Cosa volere di piĂ¹?

Vi lascio due foto; nella prima i fiori mentre friggono. Nella seconda il piatto pronto per essere gustato:

Fiori di zucchine

Fiori di zucchine fritti

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

A Napoli credo che li chiamino Sciurilli.

Il fiore di zucca o fiore di zucchino (chiamato anche fiorillo), dal colore giallo-arancione, è molto utilizzato in campo culinario; per questo vengono utilizzati prevalentemente i fiori maschili quelli che hanno il gambo, chiamato peduncolo, sottile e che sono destinati, dopo l’impollinazione a seccare. Vengono pertanto colti quando sono ancora turgidi e usati generalmente fritti. Volendo usare i fiori femminili, ma giĂ  di maschili ve ne sono a sufficienza, si devono recidere con delicatezza, senza danneggiare l’ovario cui sono portati ove non danneggiarlo e così perderlo. Pertanto, come giĂ  detto il fiore si usa solitamente fritto, per ricavarne piatti come gli sciurilli napoletani o i fiori di zucca in pastella “alla romana”.
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