Spaghetti alla marinara da Sergio a Sestri

Spaghetti alla marinara da Sergio

Spaghetti alla marinara da Sergio a Sestri.
All’Osteria Da Sergio, a Sestri Levante ma fuori dal centro, ho mangiato un piatto di spaghetti alla marinara semplice e ben fatto. Il locale non è una tipica osteria rustica, ma un ristorante informale con porzioni abbondanti e cucina onesta.
Gli spaghetti erano al dente, conditi con un sugo saporito e ben bilanciato. Cozze, vongole e calamari erano presenti in buona quantità, cotti al punto giusto e distribuiti generosamente. Il piatto era abbondante, senza fronzoli, ma gustoso.
Il servizio è stato rapido e cortese. L’ambiente è tranquillo, adatto a chi cerca un pasto sostanzioso senza troppe pretese. Nonostante la posizione un po’ defilata, il locale è conosciuto da chi frequenta la zona e apprezza la cucina di mare fatta con ingredienti freschi.
In sintesi: un buon piatto di spaghetti alla marinara, servito senza esagerazioni ma con sostanza. Da tenere presente se si è in zona e si ha voglia di un pasto abbondante e saporito.

Sei mai stato in questa osteria?
Aggiungi un tuo commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Spaghetti alla marinara da Sergio

Foto scattata con Oppo Reno 12.

Non ha un sito web, vi lascio alle recensioni di TripAdvisor.

Spaghetti alla marinara at Sergio’s in Sestri – Spaghetti alla marinara chez Sergio à Sestri – Espaguetis a la marinara en casa de Sergio en Sestri – Esparguete alla marinara no Sergio’s em Sestri – Spaghetti alla Marinara bei Sergio in Sestri – Spaghetti alla marinara tại Sergio’s ở Sestri

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.

Ossa e mistero nel cuore di Milano

Milano - Santuario di San Bernardino alle Ossa

Ossa e mistero nel cuore di Milano.
Nel centro storico di Milano, a pochi passi dal Duomo, si cela un luogo sorprendente e inquietante: il Santuario di San Bernardino alle Ossa. Questa chiesa, risalente al XIII secolo, custodisce una cappella ossario dove migliaia di ossa umane decorano le pareti in modo scenografico e simbolico.
La storia del santuario ha origini medievali. Accanto all’antico ospedale di Santo Stefano, venne costruito un cimitero per i defunti. Quando lo spazio iniziò a scarseggiare, le ossa furono raccolte in una cappella, dando vita a un ossario che nel tempo si trasformò in un vero e proprio monumento alla memoria.
Le ossa, provenienti da ospedali, carceri e cimiteri, sono disposte con cura in motivi ornamentali lungo le pareti. Teschi, femori e tibie formano cornici, colonne e decorazioni che incorniciano l’ambiente con un effetto tanto macabro quanto affascinante. Al centro della volta, un affresco settecentesco raffigura il Trionfo delle Anime, aggiungendo un tocco artistico al luogo.
Questo spazio non è solo una curiosità architettonica, ma anche un invito alla riflessione sulla caducità della vita e sulla spiritualità. Le ossa esposte non vogliono spaventare, ma ricordare la fragilità dell’esistenza e la speranza cristiana nella resurrezione.
San Bernardino alle Ossa è oggi visitabile e rappresenta una tappa imperdibile per chi vuole scoprire un volto insolito e profondo di Milano. Un luogo dove arte, fede e storia si intrecciano in modo unico, lasciando un’impressione indelebile in chi lo visita.

Sei mai stato in questo luogo di Milano?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Milano - Santuario di San Bernardino alle Ossa

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Questo è il sito ufficiale del santuario: sanbernardinoalleossa.it.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nel santuario clicca qui:

Ecco dove si trova:

La chiesa di San Bernardino alle Ossa è una chiesa di Milano, situata in piazza Santo Stefano. Citata in passato anche come San Bernardino ai Morti, è particolarmente nota per la cappella ossario seicentesca, le cui pareti sono per gran parte ricoperte da ossa a formare vere e proprie decorazioni barocche.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The Sanctuary of San Bernardino alle Ossa in Milan – Le sanctuaire de San Bernardino alle Ossa à Milan – El Santuario de San Bernardino alle Ossa en Milán – O Santuário de San Bernardino alle Ossa em Milão – Das Heiligtum San Bernardino alle Ossa in Mailand – Thánh địa San Bernardino alle Ossa ở Milan

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Bernardino_alle_Ossa
– https://www.milanodavedere.it/chiese-basiliche/san-bernardino-alle-ossa/
– https://www.storieurbane.it/santuario-di-san-bernardino-alle-ossa-mistero-storia-e-devozione-a-milano/

Dei coloratissimi fiori di ibisco

Dei coloratissimi fiori di ibisco

Dei coloratissimi fiori di ibisco.
Durante una visita al vivaio Gaggero, mi sono imbattuto in una vera meraviglia botanica: una collezione di ibischi dai colori sgargianti che sembravano dipinti dalla natura stessa. I toni accesi del rosso, dell’arancione e del giallo si mescolavano in un tripudio visivo che ha ispirato questo articolo.
Rosso passione: l’ibisco che infiamma lo sguardo. Nel vivaio, gli ibischi rossi spiccavano come fiamme tra il verde delle foglie. Le loro corolle ampie e vellutate trasmettevano energia e intensità, perfette per chi cerca un fiore che non passi inosservato.
Arancione solare: un tocco di allegria tropicale. L’ibisco arancione, fotografato tra le serre del Gaggero, sembrava catturare ogni raggio di sole. Questo colore caldo e vivace dona un senso di gioia e vitalità, ideale per ravvivare balconi e giardini.
Giallo luminoso: la delicatezza che illumina. Tra le varietà più sorprendenti, l’ibisco giallo si distingue per la sua eleganza discreta. Le sue sfumature dorate brillano alla luce naturale, creando un effetto luminoso e armonioso.
Il vivaio Gaggero non è solo un luogo dove acquistare piante: è uno spazio dove la bellezza floreale prende vita. Le mie fotografie scattate lì raccontano una storia di colori, profumi e passione per la natura. Ogni fiore è curato con attenzione, e l’atmosfera invita a rallentare e osservare.
Gli ibischi amano il sole e il terreno ben drenato. Con annaffiature regolari e una leggera potatura stagionale, possono fiorire per tutta l’estate. Sono piante resistenti, ma è bene proteggerle dal freddo intenso.

Ti piace questo fiore?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Dei coloratissimi fiori di ibisco

Dei coloratissimi fiori di ibisco

Dei coloratissimi fiori di ibisco

Dei coloratissimi fiori di ibisco

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 50.

Il vivaio nel quale sono stato è: Vivai Gaggero a Carasco.

L’ibisco in Italia è, per antonomasia, l’Hibiscus syriacus, la specie ornamentale più diffusa, un arbusto a foglie caduche che fiorisce da luglio ad ottobre, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano.
Continua e approfondisci su Wikipedia

Colorful hibiscus flowers – Fleurs d’hibiscus colorées – flores de hibisco de colores – Flores coloridas de hibisco – Bunte Hibiskusblüten – Hoa dâm bụt đầy màu sắc

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://www.repubblica.it/green-and-blue/2024/07/17/news/ibisco_coltivazione_cura_potatura_dove_posizionare-423213216/
– https://www.codiferro.it/prendersi-cura-dellibisco-quello-serve-sapere/
– https://ciclamino.it/piante-da-giardino/ibiscus-ibisco
– https://it.jardineriaon.com/ibisco-rosso.html
– https://www.edendeifiori.it/558/hibiscus-ibisco.php

La statua marmorea dell’Assunta a Sestri

La statua marmorea dell’Assunta a Sestri Levante

La statua marmorea dell’Assunta a Sestri Levante.
All’interno della Basilica di Santa Maria di Nazareth, nel cuore di Sestri Levante, si trova una delle opere scultoree più affascinanti della Riviera ligure: la statua marmorea dell’Assunta. Collocata sull’altare maggiore, questa scultura rappresenta la Vergine Maria portata in cielo, circondata da cherubini che sorreggono la Santa Casa di Nazareth. L’opera è attribuita allo scultore genovese Francesco Maria Schiaffino, attivo nel XVIII secolo, noto per la sua abilità nel modellare il marmo con eleganza e dinamismo.
La statua si distingue per la sua verticalità slanciata e per la raffinatezza delle pieghe del manto, che sembrano muoversi con leggerezza celeste. Il gruppo scultoreo è incorniciato da un altare in marmi policromi, databile al 1762, che ne esalta la solennità e la bellezza. L’intera composizione trasmette un senso di elevazione spirituale, in perfetta sintonia con l’atmosfera raccolta della basilica.
La presenza della casetta di Nazareth nella parte inferiore della statua è un dettaglio iconografico significativo: non si tratta solo di una rappresentazione dell’Assunta, ma di una celebrazione della Madonna di Nazareth, a cui la chiesa è dedicata. Questo particolare conferisce all’opera un’identità unica, legata profondamente alla devozione locale e alla storia della comunità.
La Basilica di Santa Maria di Nazareth, costruita a partire dal 1604, è uno dei principali luoghi di culto di Sestri Levante. Situata in Piazza Matteotti, accanto al municipio, è facilmente riconoscibile per la sua facciata bianca e per la posizione strategica sull’istmo che collega il centro storico alla penisola dell’“Isola”. La chiesa, con il suo mix di stile barocco e neoclassico, ospita numerose opere d’arte, ma la statua dell’Assunta rimane uno dei suoi tesori più preziosi.

Conosci questa statua?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Foto scattate con Oppo Reno 12.

Ecco dove si trova la basilica:

The marble statue of the Assumption in Sestri Levante – La statue en marbre de l’Assomption à Sestri Levante – La estatua de mármol de la Asunción en Sestri Levante – A estátua de mármore da Assunção em Sestri Levante – Die Marmorstatue Mariä Himmelfahrt in Sestri Levante – Tượng Đức Mẹ Lên Trời bằng đá cẩm thạch ở Sestri Levante

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://en.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_di_Nazareth,_Sestri_Levante
– https://www.sestrilevanteligure.com/basilica-di-santa-maria-di-nazareth/

La Basilica dei Fieschi: gioiello medievale in Liguria

Basilica dei Fieschi: gioiello medievale nel cuore della Liguria

Basilica dei Fieschi: gioiello medievale nel cuore della Liguria.
Nel cuore della Liguria, tra le colline della Val Fontanabuona, sorge la Basilica dei Fieschi, uno dei più raffinati esempi di architettura romanico-gotica della regione. Costruita nel 1244 per volontà di Papa Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi, la basilica rappresenta un tributo alla potenza e al prestigio della famiglia Fieschi, una delle più influenti casate nobiliari genovesi del Medioevo.
La chiesa si distingue per la sua facciata bicroma, realizzata con fasce alternate di marmo bianco e ardesia, secondo lo stile tipico ligure. L’interno è sobrio ma elegante, con tre navate divise da colonne in marmo e capitelli scolpiti, che raccontano storie sacre e motivi vegetali. L’abside semicircolare e le decorazioni gotiche si fondono armoniosamente con la struttura romanica, creando un’atmosfera di raccoglimento e bellezza.
Il borgo di San Salvatore dei Fieschi, che ospita la basilica, conserva ancora oggi l’impianto medievale, con case in pietra, vicoli stretti e un senso di quiete che invita alla contemplazione. Ogni anno, in agosto, si tiene la rievocazione storica “Addio do Fantin”, che celebra il matrimonio tra Opizzo Fieschi e Bianca dei Bianchi, riportando il borgo indietro nel tempo con costumi, musiche e sapori d’epoca.
La basilica è aperta al pubblico e visitabile gratuitamente. È facilmente raggiungibile da Chiavari e Lavagna, ed è una meta ideale per chi ama l’arte, la storia e la spiritualità. Oltre alla sua funzione religiosa, il luogo ospita concerti, eventi culturali e visite guidate, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio locale.

Hai mai visitato questa bella chiesa?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Basilica dei Fieschi: gioiello medievale nel cuore della Liguria

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 28.

Clicca qui per vedere tutte le foto scattate fuori e dentro la Basilica nel tempo:
foto gallery

Eccovi anche un bel video che ho registrato all’interno della Basilica:

Dove si trova la basilica:

La basilica di San Salvatore dei Fieschi – conosciuta anche semplicemente come basilica dei Fieschi – è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di San Salvatore dei Fieschi, in piazza Innocenzo IV, nel comune di Cogorno nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Chiavari-Lavagna della diocesi di Chiavari. Ha la dignità di basilica minore.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The Basilica of the Fieschi of San Salvatore – La Basilique des Fieschi de San Salvatore – La Basílica de los Fieschi de San Salvatore – A Basílica do Fieschi de San Salvatore – Die Basilika der Fieschi von San Salvatore – Vương cung thánh đường Fieschi của San Salvatore

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://www.comune.cogorno.ge.it/it/page/basilica-dei-fieschi
– https://www.addiodofantin.it
– https://www.touringclub.it/destinazione/localita/san-salvatore-dei-fieschi

Il Campo dei Frati di Chiavari

Il Campo dei Frati di Chiavari: cuore sportivo e sociale della città

Il Campo dei Frati di Chiavari: cuore sportivo e sociale della città.
Nel cuore di Chiavari, nascosto tra le vie del centro e il profilo del Santuario di Sant’Antonio, si trova un luogo che da oltre mezzo secolo rappresenta molto più di un semplice campo da calcio: il Campo dei Frati.
Situato in Via Trieste 76, il Campo dei Frati è un impianto sportivo dedicato al calcio a 5 e a 7, frequentato ogni giorno da giovani, adulti e appassionati di ogni età. Ma ciò che lo rende davvero speciale è il suo ruolo di punto di aggregazione sociale, dove lo sport diventa occasione di incontro, crescita e memoria collettiva.
Per oltre 50 anni, il campo è stato curato con amore e dedizione da Carmelo Entuli, per tutti semplicemente Vinicio. Figura storica e amatissima, Vinicio ha visto passare generazioni di ragazzi, accompagnandoli con discrezione e affetto. La sua scomparsa nel 2023 ha lasciato un vuoto profondo, ma anche un’eredità fatta di valori, sorrisi e partite giocate fino all’ultimo minuto di luce.
Il Campo dei Frati è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 23:30, ed è possibile prenotare i campi per partite tra amici, tornei amatoriali o eventi sportivi. La struttura è semplice ma funzionale, immersa in un contesto urbano che ne esalta il carattere autentico e popolare.

Conosci questo campetto?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Il Campo dei Frati di Chiavari: cuore sportivo e sociale della città

Il Campo dei Frati di Chiavari: cuore sportivo e sociale della città

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Dove si trova il campetto:

The Chiavari Friars’ Field: the city’s sporting and social heart – Le Champ des Frères de Chiavari : le cœur sportif et social de la ville – El Campo de los Frailes de Chiavari: el corazón deportivo y social de la ciudad – O Campo dos Frades de Chiavari: o coração desportivo e social da cidade – Das Chiavari Friars’ Field: das sportliche und soziale Herz der Stadt – Sân vận động Chiavari Friars: trung tâm thể thao và xã hội của thành phố

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://www.ilnuovolevante.it/attualita/chiavari-piange-vinicio-lo-storico-custode-del-campo-dei-frati/

Via Palestro a Sestri Levante: la via verso la Baia

Via Palestro a Sestri Levante: la via verso la Baia

Via Palestro a Sestri Levante: la via verso la Baia.
Nel cuore del centro storico di Sestri Levante, Via Palestro si snoda come un filo elegante che collega la vita quotidiana del borgo alla magia della Baia del Silenzio. È una strada lastricata, stretta e suggestiva, che conserva il fascino autentico della Liguria, con le sue case color pastello, le persiane verdi e i profumi che arrivano dalle cucine e dalle botteghe artigiane.
Passeggiare lungo Via Palestro significa immergersi nella storia di Sestri Levante, un tempo chiamata Segesta dai Liguri Tigulli. La via attraversa la parte più antica del borgo, quella che si sviluppa sulla “penisola”, un istmo che unisce la terraferma al promontorio affacciato sul mare. Questo tratto urbano è punteggiato da creuze, le tipiche stradine liguri che salgono e scendono tra le case, e che conducono verso scorci panoramici e angoli nascosti.
Via Palestro è anche il cammino verso la Baia del Silenzio, uno dei luoghi più fotografati e amati della Riviera. Chiamata così per la prima volta nel 1919 dal poeta Giovanni Descalzo, questa baia incanta per la sua quiete, la sabbia dorata e le barchette ormeggiate che sembrano galleggiare nel tempo. La strada che vi conduce è un invito alla lentezza, alla contemplazione, al piacere di scoprire un angolo di Liguria dove il rumore si ferma e parla solo il mare.
Lungo il percorso si incontrano piccoli negozi, gallerie d’arte, portoni antichi e scorci che raccontano la vita di un borgo che ha saputo conservare la sua identità. È facile immaginare poeti e pittori camminare qui, cercando ispirazione tra le ombre e le luci che danzano sui muri. Via Palestro non è solo una strada: è un’esperienza, un passaggio che unisce la quotidianità alla bellezza, il presente alla memoria.

Conosci questo punto di Sestri?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Via Palestro a Sestri Levante: la via verso la Baia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 28.

Ecco il punto preciso in cui ho scattato:

Palestro Street in Sestri Levante: The Road to the Bay – Rue Palestro à Sestri Levante : la route vers la baie – Calle Palestro en Sestri Levante: El camino hacia la bahía – Rua Palestro em Sestri Levante: O Caminho para a Baía – Palestro-Straße in Sestri Levante: Die Straße zur Bucht – Phố Palestro ở Sestri Levante: Con đường đến Vịnh

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://it.wikipedia.org/wiki/Sestri_Levante
– https://myclah.com/it/2021/01/22/sestri-levante-storia-sentieri-panoramici-e-aperitivi-con-vista/
– https://www.comune.sestri-levante.ge.it/vivere-il-comune/luoghi/il-centro-storico/
– https://www.e-borghi.com/borgo/sestri-levante/

La Fontana di Trevi: meraviglia barocca di Roma

La Fontana di Trevi: meraviglia barocca di Roma

La Fontana di Trevi: meraviglia barocca di Roma.
Nel cuore di Roma, tra vicoli stretti e palazzi storici, si trova uno dei monumenti più iconici della città: la Fontana di Trevi. Questo capolavoro barocco non è solo una fontana, ma un simbolo di arte, storia e leggenda che affascina milioni di visitatori ogni anno.
La sua origine risale all’antico acquedotto dell’Acqua Vergine, costruito nel 19 a.C. da Agrippa per rifornire le terme romane. La fontana attuale fu commissionata nel XVIII secolo da papa Clemente XII, che indisse un concorso vinto da Nicola Salvi. I lavori iniziarono nel 1732 e terminarono nel 1762 sotto la direzione di Giuseppe Pannini. Il nome “Trevi” deriva probabilmente da “Tre Vie”, le tre strade che convergono nella piazza, oppure da “Trebium”, un’antica località.
La scenografia è dominata dalla figura di Oceano, che emerge da una nicchia centrale su un carro a forma di conchiglia trainato da cavalli marini e tritoni. Ai lati si trovano le statue dell’Abbondanza e della Salubrità, mentre sopra sono scolpiti rilievi che raccontano la leggenda dell’origine dell’acqua. L’intera struttura è incastonata nella facciata del Palazzo Poli, creando un effetto scenografico teatrale.
Una delle tradizioni più famose legate alla fontana è il lancio della monetina: secondo la leggenda, lanciando una moneta con la mano destra sopra la spalla sinistra si garantisce il ritorno a Roma. Ogni giorno, migliaia di turisti partecipano a questo rito, contribuendo a una raccolta annuale che supera il milione di euro, destinato a opere caritative. Esiste anche una piccola vasca laterale, la “Fontanella degli Innamorati”, dove si dice che chi beve insieme resterà unito per sempre.
La Fontana di Trevi è diventata celebre anche grazie al cinema. Indimenticabile la scena di “La Dolce Vita” di Federico Fellini, in cui Anita Ekberg si immerge nella fontana invitando Marcello Mastroianni a seguirla. È apparsa anche in altri film come “Totòtruffa 62”, dove Totò finge di venderla a un turista.
Oggi la Fontana di Trevi è uno dei monumenti più fotografati al mondo. La sua bellezza, le sue storie e il suo fascino eterno la rendono una tappa obbligata per chiunque visiti Roma. È un luogo dove arte, storia e magia si fondono in un’esperienza indimenticabile.

Hai mai visto la famosa fontana?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La Fontana di Trevi: meraviglia barocca di Roma

Foto scattata con Honor 20.

Eccovi anche un bel video della fontana:

Video registrato con Gopro Hero 10 Black.

Clicca qui per vedere tutte le foto di Roma:
foto gallery

La Fontana di Trevi è la più grande e fra le più celebri fontane di Roma. Costruita sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi, il concorso indetto da papa Clemente XII nel 1731 era stato inizialmente vinto dallo scultore francese Lambert-Sigisbert Adam ma successivamente l’incarico passò a Salvi.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The Trevi Fountain: Rome’s Baroque Wonder – La fontaine de Trevi : la merveille baroque de Rome – La Fuente de Trevi: la maravilla barroca de Roma – A Fontana di Trevi: a maravilha barroca de Roma – Der Trevi-Brunnen: Roms barockes Wunder – Đài phun nước Trevi: Kỳ quan Baroque của Rome

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://www.roma.com/storia-e-curiosita-sulla-fontana-di-trevi/
– https://www.turismoroma.it/it/luoghi/fontana-di-trevi
– https://www.comune.roma.it/web/it/fontana-di-trevi.page

La Casa de las Cuatro Torres di Cadice

La Casa de las Cuatro Torres di Cadice

La Casa de las Cuatro Torres di Cadice.
Uno degli esempi più emblematici dell’architettura civile del XVIII secolo nella città andalusa. Costruita tra il 1736 e il 1745, fu commissionata dal mercante Juan Clat Fragela, originario della Siria, che volle realizzare un edificio composto da quattro abitazioni indipendenti, ciascuna dotata di una torre di avvistamento. Queste torri non erano solo elementi decorativi, ma strumenti funzionali per il controllo del traffico marittimo e simboli di prestigio sociale.
La torre nord-est, rivolta verso il porto, era strategicamente posizionata per osservare l’arrivo delle navi provenienti dalle Americhe. Dotata di ampie finestre e una struttura leggera, permetteva una visione panoramica sull’Atlantico. La sua decorazione in almagra, un pigmento rosso ocra, le conferiva un aspetto caldo e distintivo, in armonia con il paesaggio marino. Questa torre rappresentava il cuore operativo della casa, dove si monitoravano le rotte commerciali e si prendevano decisioni cruciali per gli affari.
La torre sud-ovest, invece, si affacciava verso l’interno della città. Meno esposta al mare, ma altrettanto importante, serviva a mantenere il controllo visivo sull’ambiente urbano e sulle attività cittadine. La sua architettura rifletteva un gusto barocco sobrio, con elementi decorativi che valorizzavano la simmetria e l’equilibrio dell’intero edificio. Era anche un punto di osservazione privilegiato per manifestare la presenza e l’influenza del proprietario nel tessuto sociale di Cadice.
Queste torri incarnano l’ingegno e la visione dei mercanti gaditani del Settecento, che seppero coniugare funzionalità, estetica e potere in un’unica struttura. Oggi, la Casa de las Cuatro Torres è un monumento alla storia commerciale della città e alla sua vocazione marittima.

Conosci la città spagnola di Cadice?
Aggiungi un tuo commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La Casa de las Cuatro Torres di Cadice

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Per vedere tutte le foto della città spagnola, clicca qui:
foto gallery

Ecco dove si trova la città:

Si tratta probabilmente della più antica città fondata nell’occidente dell’area mediterranea dai Fenici nell’XI secolo a.C., anche se oggi si fa risalire ufficialmente la sua nascita alla fine dell’VIII secolo a.C.
Fondata con il nome originale di Gadir (in fenicio : Gdr, fortezza, con la stessa etimologia di Agadir in Marocco) su quello che in passato era un piccolo arcipelago e ora una sola isola, per sfruttare le ricche vie di traffico con l’Oceano Atlantico nel commercio del rame e dello stagno. Nell’antica Grecia era conosciuta come Gadeira e ai tempi dell’impero romano come Gades da cui deriva il gentilizio attuale di gaditano.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The House of the Four Towers of Cadice – La Maison des Quatre Tours de Cadice – La Casa de las Cuatro Torres di Cadice – A Casa das Quatro Torres de Cádice – Das Haus der vier Türme von Cadice – Ngôi nhà của bốn tòa tháp Cadice

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://cadizpedia.wikanda.es/wiki/Casa_de_las_Cuatro_Torres
– https://www.patrimoniocadiz.es/arquitectura/casa-de-las-cuatro-torres
– https://andaluciainformacion.es/cadiz/1023455/la-casa-de-las-cuatro-torres-un-icono-del-barroco-gaditano/
– https://www.diariodecadiz.es/cadiz/Casa-Cuatro-Torres-restauracion_0_1556244703.html

Il caruggio di Lavagna e la basilica sullo sfondo

Il caruggio di Lavagna e la basilica sullo sfondo

Il caruggio di Lavagna e la basilica sullo sfondo.
Passeggiando per Lavagna in una mite giornata di ottobre, il cuore del centro storico si svela attraverso uno dei suoi scorci più suggestivi: il caruggio principale, stretto e accogliente, che conduce lo sguardo fino alla maestosa facciata della Basilica di Santo Stefano. La fotografia scattata in quel momento cattura l’essenza di questa cittadina ligure, dove ogni pietra racconta una storia e ogni angolo invita alla contemplazione.
Il caruggio, con le sue pavimentazioni in pietra e le case dai colori caldi, è un invito a rallentare il passo. Le botteghe, i portoni antichi e le finestre fiorite creano un’atmosfera intima, quasi sospesa nel tempo. Sullo sfondo, la Basilica di Santo Stefano si erge con eleganza, dominando la scena con la sua facciata barocca e la scalinata ornata da leoni scolpiti. Costruita tra il 1650 e il 1668 e consacrata nel 1703, la basilica è il fulcro spirituale e architettonico di Lavagna, elevata a basilica minore nel 1921 da papa Benedetto XV.
La luce autunnale, morbida e dorata, accarezza le superfici e dona profondità all’immagine. I contrasti tra ombra e sole esaltano i dettagli: le persiane verdi, le insegne in ferro battuto, le pietre consumate dal tempo. È una scena che parla di Liguria, di mare e di memoria, dove il sacro e il quotidiano si incontrano in un equilibrio perfetto.
Questa fotografia non è solo un ricordo, ma una testimonianza di bellezza discreta. Un invito a tornare, a perdersi ancora tra i vicoli di Lavagna, lasciandosi guidare dal profumo del basilico, dal suono delle campane e dalla vista rassicurante della Basilica di Santo Stefano sullo sfondo.

Conosci Lavagna?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Il caruggio di Lavagna e la basilica sullo sfondo

Foto scattata con Oppo Reno 12.

The alleyway of Lavagna and the basilica in the background – La ruelle de Lavagna et la basilique en arrière-plan – El callejón de Lavagna y la basílica al fondo – O beco de Lavagna e a basílica ao fundo – Die Gasse von Lavagna und die Basilika im Hintergrund – Con hẻm Lavagna và nhà thờ lớn ở phía sau

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santo_Stefano_%28Lavagna%29
– https://iltigullio.com/2022/03/16/basilica-di-santo-stefano-a-lavagna-la-piu-bella-del-tigullio/