La Cappella degli Affreschi in San Domenico Maggiore

Esplorando la Cappella degli Affreschi in San Domenico Maggiore a Napoli

Esplorando la Cappella degli Affreschi in San Domenico Maggiore a Napoli.
Benvenuti a Napoli, una città intrisa di storia, arte e spiritualità. Oggi vi porto alla scoperta di un vero gioiello nascosto, la Cappella degli Affreschi di San Domenico Maggiore, un luogo che incanta i sensi e nutre l’anima.
Entrando nella Cappella degli Affreschi, sarete immediatamente avvolti dalla magnificenza dell’arte rinascimentale. Gli affreschi che adornano le pareti di questa cappella sono un tributo alla maestria degli artisti del tempo. Ogni dettaglio è stato dipinto con cura e precisione, creando una sinfonia visiva di colori e storie.
Questo luogo sacro è dedicato a San Domenico, il fondatore dell’Ordine Domenicano. La cappella è intrisa di spiritualità e devozione, con gli affreschi che narrano la vita e gli insegnamenti del santo. È un luogo perfetto per la riflessione e la preghiera, dove è possibile connettersi con la propria spiritualità in un ambiente di straordinaria bellezza.
La Cappella degli Affreschi rappresenta anche una finestra sulla storia di Napoli. Gli affreschi rivelano dettagli della vita quotidiana e della cultura del Rinascimento italiano. Ogni dipinto è una testimonianza del passato, una lezione di storia che si svela davanti ai vostri occhi.
È importante ricordare che la conservazione di questo patrimonio artistico richiede costanti cure e restauri. Grazie agli sforzi di studiosi e restauratori, possiamo ancora ammirare oggi queste opere d’arte straordinarie.
La Cappella degli Affreschi è un soggetto amato dai fotografi e dagli appassionati d’arte. Ogni angolo offre una nuova prospettiva da catturare con la fotocamera, e ogni affresco è una fonte inesauribile di ispirazione artistica.

Se vi trovate a Napoli, non lasciate che questa gemma nascosta vi sfugga. La Cappella degli Affreschi di San Domenico Maggiore è un luogo in cui arte, storia e spiritualità si fondono in un’esperienza straordinaria che vi lascerà senza parole.

Sei mai stato a Napoli ed in questa chiesa?
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Esplorando la Cappella degli Affreschi in San Domenico Maggiore a Napoli

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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La basilica di San Domenico Maggiore è una chiesa monumentale di Napoli sita in posizione pressoché centrale rispetto al decumano inferiore, nella piazza omonima. La basilica, tipico esempio di architettura gotico-angioina, assieme al suo adiacente convento, costituisce uno dei più importanti complessi religiosi della città, sia sotto il profilo storico, che artistico che culturale.
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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

Via dei Remolari nel cuore di Chiavari

Scopri via dei Remolari: tesoro nascosto nel cuore di Chiavari

Scopri via dei Remolari: tesoro nascosto nel cuore di Chiavari.
Benvenuti a Chiavari, una gemma incastonata sulla costa ligure che offre un’esperienza autentica e un patrimonio storico affascinante. Oggi vi porteremo alla scoperta di uno dei luoghi più incantevoli del centro storico di Chiavari: Via dei Remolari.
Situata nel cuore della città, Via dei Remolari è una strada pittoresca e accogliente che incanta i visitatori con il suo fascino medievale. Questa stradina lastricata è un autentico viaggio nel tempo, con edifici storici dalle facciate colorate.
Cosa rende Via dei Remolari così speciale? Gli edifici lungo questa strada conservano l’architettura tipica dell’epoca medievale, con facciate affrescate e balconi fioriti. È un luogo perfetto per gli amanti dell’architettura e della storia.
Inoltre, nei vicoli vicini a Via dei Remolari, troverete numerosi negozi che offrono prodotti artigianali tipici della regione ligure. Potrete acquistare ceramiche, tessuti, gioielli e souvenir unici da portare a casa.
Infine, Via dei Remolari è un luogo ideale per una passeggiata tranquilla. Potrete godervi l’atmosfera rilassata, prendervi il vostro tempo per esplorare i vicoli circostanti e assaporare il ritmo lento della vita a Chiavari.
Se siete in visita a Chiavari, non perdete l’opportunità di scoprire Via dei Remolari e i suoi negozi nei vicoli vicini. È un luogo che vi farà innamorare della storia e della cultura di questa affascinante città costiera.

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Scopri via dei Remolari: tesoro nascosto nel cuore di Chiavari

Foto scattata con Honor 20.

Ecco dove si trova la via:

Via Remolari è una delle vie più antiche di Chiavari. Si chiama così perché in questa via si costruivano i remi per le imbarcazioni della Repubblica di Genova. Il legno per fare i remi arrivava dagli alberi del Monte Penna.
Tratto da chiavaripertutti.it

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Le teste di pietra di Via del Campo a Genova

Le Misteriose Teste di Pietra di Via del Campo a Genova

Le misteriose teste di pietra di Via del Campo a Genova.
Benvenuti a Genova, una città ricca di storia e di sorprese architettoniche! Oggi vi porteremo alla scoperta delle misteriose teste di pietra che adornano la facciata di un antico palazzo in Via del Campo.
Queste antiche teste di pietra, scolpite con maestria, sono un vero gioiello nascosto tra le strade strette e tortuose del quartiere storico di Genova. Posizionate strategicamente sulla facciata di un edificio secolare, queste teste hanno una storia intrigante da raccontare.
La loro origine è avvolta nel mistero. Alcuni dicono che siano state create come simbolo di protezione per gli abitanti del palazzo, mentre altri suggeriscono che possano rappresentare figure leggendarie o storiche legate alla città. Ciò che è certo è che queste sculture di pietra hanno resistito al passare del tempo, testimoniando secoli di storia genovese.
Mentre passeggi per Via del Campo, fai una breve sosta per ammirare queste opere d’arte in pietra tenendo il naso allinsù. Osserva i dettagli finemente scolpiti e lasciati ispirare dalla loro presenza imponente. Le teste di pietra sono un affascinante esempio di come l’arte e la storia si intreccino nelle strade di Genova.

Hai mai notato queste teste di pietra mentre passeggiavi per Via del Campo? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Le Misteriose Teste di Pietra di Via del Campo a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

The Mysterious Stone Heads of Via del Campo, Genoa – Les Mystérieuses Têtes de Pierre de Via del Campo, Gênes – Las Misteriosas Cabezas de Piedra de Via del Campo, Génova – As Misteriosas Cabeças de Pedra de Via del Campo, Génova – Die Geheimnisvollen Steinköpfe von Via del Campo, Genua – Những Chiếc Đầu Đá Bí Ẩn tại Via del Campo, Genoa – 烟花路上的神秘石头头像,烟台 – ジェノヴァのヴィア・デル・カンポの神秘的な石の頭

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Le tombe di My Son

Le tombe di My Son

Le tombe di My Son.
Uno dei luoghi più belli ed affascinanti, storicamente parlando, che ho avuto il piacere di visitare in Vietnam.
Si trova ad una quarantina di chilometri da Hoi An (la famosa città delle lanterne) ed è sicuramente un posto stupendo.
Non sono mai stato a visitare (ma mi riprometto di farlo prima o poi) uno dei più famosi luoghi come questo (tipo Angkor Wat in Cambogia). Da come leggo credo che siano ancora più maestosi di questo e non riesco nemmeno ad immaginarlo.
Assolutamente consigliato se avrete il piacere di passare qualche giorno nella città di Hoi An.

Le tombe di My Son

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

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La traccia più antica di monumenti di culto a Mỹ Sơn è la stele con iscrizione del IV secolo, in cui il re Bhadravarman annuncia la fondazione di un tempio dedicato a Shiva Bhadreshvara. Questa fondazione ha un particolare rilievo storico, in quanto il complesso religioso di Mỹ Sơn era il principale luogo di culto dei sovrani del regno Champa, nonché il luogo dove venivano cremati dopo la loro morte.
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Ecco dove si trova il Santuario:

La Città Imperiale di Hue in Vietnam

La Città Imperiale di Hue

La Città Imperiale di Hue in Vietnam.
Uno dei monumenti più antichi e visitati di tutto il Vietnam è la cittadella antica della città di Hue.
Hue è stata per un periodo la capitale dell’Impero Vietnamita; il Vietnam è uno stato che esiste sin dal IV secolo avanti Cristo domina in quella che è chiamata Indocina.
Un esempio, ben conservato, di palazzi e giardini. Al suo interno anche la piccola Città Proibita.
Veramente un luogo da visitare, possibilmente (non come ho fatto io) lontano dalle ore centrali del giorno perché il caldo rischia di rovinare il piacere della visita.

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La Città Imperiale di Hue

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove si trova questo luogo mitico:

La Città imperiale di Huế è un complesso fortificato costituito da una cittadella al cui interno è posizionata la vera e propria Città imperiale di Huế, l’antica capitale imperiale del Vietnam. A sua volta, racchiusa all’interno della Città imperiale si trova la Città Proibita Purpurea.
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The entrance to the Imperial city of Hue – L’entrée de la ville impériale de Hue – La entrada a la ciudad imperial de Hue – A entrada para a cidade imperial de Hue – Der Eingang zur Kaiserstadt Hue – Cổng vào Cố đô Huế – 顺化皇城的入口 – 帝都フエの入り口

Il viaggio di Elisabetta Farnese: l’arrivo del Senatore a Sestri

Il viaggio di Elisabetta Farnese

Il viaggio di Elisabetta Farnese: l’arrivo del Senatore a Sestri.
La prima parte della rievocazione che si tiene a Sestri Levante il 21 settembre 2019.
Questa mattina è cominciato nella mia cittadina questo evento che ricostruisce un evento storico avvenuto diversi secoli fa (qui qualche informazione ufficiale in più).
Il tutto aspettando la Regina che sta viaggiando da Parma alla sua nova patria, la Spagna, dove diventerà Regina.

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

In ogni luogo dove fece tappa, Carona, Borgotaro, per lei, scalpellarono addirittura le strade, Passo delle Cento Croci, Varese Ligure, vennero allestiti palazzi e organizzati banchetti in suo onore. A Sestri Levante venne acclamata dalla popolazione e dai notabili e ospitata nello splendido palazzo di Giovan Carlo Brignole, oggi celebre Hotel Villa Balbi. Mai la cittadina vide uno spettacolo simile.
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Vi rimando al sito di promozione turistica della mia Sestri Levante: sestri-levante.net. Questo invece è il sito ufficiale del Comune: comune.sestri-levante.ge.it.
Se siete invece alla ricerca di un bel portale sulla Liguria vi invito a visitare: lamialiguria.it.
Se invece volete cercare qualche guida o libro su Sestri Levante e il Tigullio vi invito a vedere questi libri: Escursioni a Levante, Da Sestri Levante alle Cinque Terre oppure Il giro del Levante ligure.

Spaghetti integrali alle vongole, la ricetta

spaghetti con vongole

Spaghetti integrali alle vongole, la ricetta.
Al giorno d’oggi sembra normale mangiare o ordinare al ristorante un piatto di spaghetti con le vongole ma non è stato sempre così: una volta, per quanto sappia io, a Sestri Levante e forse in tutta questa zona, le vongole non erano conosciute o per lo meno non facevano parte della nostra cucina. Si mangiavano gli spaghetti con i muscoli, con le patelle, con i cornetti, con i “grunsci” ma non con le vongole, almeno per quanto ricordi io. Descrivendo le acciughe con i piselli ho parlato del ramo materno della mia famiglia e così riguardo alle vongole e ai frutti di mare che vivono nella sabbia parlerò del nonno paterno, il capostipite della mia famiglia e della moglie, grande donna, silenziosa e tenace, nonché grande cuoca.
Il nonno era di origine campana (Vietri sul mare), grande pescatore dilettante mentre la nonna era di origine parmense (Fontanellato/Busseto) e grande cuoca di quella tradizione. La nonna con cinque figli sulle spalle sapeva fare da mangiare con niente e sfruttava al massimo tutto quello che il marito pescava e portava a casa giornalmente. I nonni con gli zii abitavano a vicino all’hotel Miramare ed io in estate venivo giornalmente da loro per andare al mare. Con mio cugino, di un anno e mezzo più piccolo e adesso affermato architetto, stavamo tutto il giorno a mollo nella bellissima e limpida acqua della baia del silenzio che purtroppo non era come adesso: i corpi morti erano pochissimi, sotto i frati c’era una grande colonia di poseidonia e la sabbia era ancora viva, popolata da ogni tipo di creatura marina. Appena fuori dall’acqua gli scogli erano coperti di muscoli e patelle e nelle pozzette d’acqua erano numerosi i granchi e le altre creature del bagnasciuga. Accadeva spesso che un polpetto si avvinghiasse ai piedi di un bagnante timido che metteva i piedi nell’acqua o che una piccola bavosa o un altro pesciolino da scoglio rimanesse prigioniero in una pozzetta per colpa della marea. Per noi che avevamo circa dieci o undici anni, era una gioia ed un divertimento infinito: conoscevamo ogni palmo della nostra baia sia in mare che fuori, correvamo scalzi sugli scogli fino alla diga o nuotavamo tra la poseidonia scambiandoci l’unica maschera subacquea per scoprire una granseola, un polpo o controllare le meravigliose grandi nacchere che rispettavamo e la cui presenza non rivelavamo a nessuno. Erano i tempi in cui in mare si vedeva spesso un altro grande personaggio di Sestri con la sua lancetta che con una lunga fiocina pescava polpi ma che si fermava a parlare e a giocare con il suo amico polpo Mario la cui storia e’ assolutamente vera. Scusate se mi perdo nei ricordi ma tornando a noi, il nonno ci aveva insegnato che in acqua, appena pochi centimetri sotto la sabbia, viveva il grande mondo dei frutti di mare bivalvi, appunto le vongole, i tartufi di mare, i fasolari… Con mio cugino, in poco tempo, tuffandoci a circa due metri di profondità frugando la sabbia a mani nude, riuscivamo a pescare vongole e simili sufficienti per un ottimo piatto di spaghetti che la nonna preparava per noi.
Questo era infatti un piatto della cucina napoletana che il nonno aveva insegnato a tutti noi e che la nonna cucinava magistralmente. Da noi a Sestri fu un grande cuoco e ristoratore napoletano che con la moglie, sorridente, piacevole e gentilissima, cominciarono a servire gli spaghetti con le vongole.
Ancora oggi, quando incontro Il sig. Gianagreco che apri’ alla fine degli anni sessanta il ristorante Don Luigi gli ricordo quei giorni e lo ringrazio.

Ricetta per 4 persone:

Torniamo a noi ed agli spaghetti con le vongole, vi descrivo la ricetta come piace a me:

350 gramm circa di spaghetti integrali; un chilo di vongole; due spicchi d’aglio, due pomodori maturi, un buon bicchiere di olio extra vergine, poco vino bianco, prezzemolo tritato. 

Consiglio di fare aprire a parte le vongole per evitare che una sola ancora piena di sabbia rovini la salsa, sgusciatene una parte e conservate il liquido. Fate poi soffriggere l’aglio tritato nell’olio, aggiungete le vongole ed i pomodori tagliati a quadratini. Quando i frutti di mare avranno preso calore bagnate con poco vino, fate sfumare e aggiungete il liquido di cottura benfiltrato e lasciate cuocere per una decina di minuti. Aggiungete la pasta cotta al dente, fatela amalgamare  satandola e servitela dopo averla cosparsa di  abbondante prezzemolo tritato.
Buon appetito ed eccovi la foto del piatto:

spaghetti con vongole

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