Gnocchi al pesto di basilico

Gnocchi al pesto di basilico

Gnocchi al pesto di basilico.
Sono uno dei piatti di pasta più classici della cucina ligure e che a me piacciono moltissimo.
Gli gnocchi sono di patate e sono comprati (semi-freschi anche se non è difficile fare anche quelli a casa) mentre il pesto è fatto rigorosamente a casa. Ho specificato nel titolo di basilico perché nella rete si trovano molti piatti conditi con il pesto che poi è di tutt’altro che fatto col basilico.

Sul sito ci sono già diversi post con questo condimento anche se forse poche, così belle, degli gnocchi al pesto di basilico. Qui, potete trovarne la ricetta scritta da Loris (il mio papà). I gnocchi, come vi ho già scritto, erano semi-freschi prodotti dal Pastificio Novella di Sori. Mi fa piacere menzionare il pastificio che è una delle eccellenze del nostro territorio della Liguria di Levante.

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Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Primo esempio fu, in epoca romana, il Moretum, descritto da Virgilio. La prima ricetta del pesto viene fatta risalire all’Ottocento, anche se certamente è debitrice di più antiche salse pestate come l’agliata (versione alla ligure dell’agliata classica), a base d’aglio e noci, diffusa in Liguria durante la repubblica marinara genovese, e il pistou francese.
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Una fase della preparazione dei capperi

Capperi sotto sale

Una fase della preparazione dei capperi.
A dire la verità non sono proprio i capperi sotto sale che stavate cercando. Infatti, a casa mia, i capperi si conservano sotto aceto. Il sale grosso lo mettiamo appena i frutti sono raccolti per ridurre l’acqua al loro interno.
Successivamente, dopo un paio di giorni sotto sale, noi li mettiamo nei barattoli sotto aceto assieme a qualche foglia (ebbene si anche le foglie si mangiano) e a qualche frutto (vi ricordo che il cappero in sé è il bocciolo del fiore da cui poi nasce un frutto carnoso simile ad un cetriolo).
Questa perciò è solo una delle prime fasi della preparazione.

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Capperi sotto sale

Foto scattata con macchina Canon 600D e lente Canon EF 40.

Il cappero (Capparis spinosa L., 1753) è un piccolo arbusto o suffrutice ramificato a portamento prostrato-ricadente della famiglia Capparaceae. Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci o frutti di cappero. Entrambi si conservano sott’olio, sotto aceto o sotto sale. Il cappero è coltivato fin dall’antichità ed è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo e in Asia occidentale fino all’Oman. È spontaneo solo su substrati calcarei: nel suo ambiente naturale cresce sulle rupi calcaree, nelle falesie, su vecchie mura, formando spesso cespi con rami ricadenti lunghi anche diversi metri. È una pianta eliofila e xerofila con esigenze idriche limitatissime.
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