L’altare maggiore della chiesa di Sao Joao a Funchal

L'altare maggiore della chiesa di Sao Joao a Funchal

L’altare maggiore della chiesa di Sao Joao a Funchal.
La Igreja de São João Evangelista do Colégio do Funchal è una costruzione religiosa della città di Funchal, nell’isola di Madera.
L’ho visitata, per caso, qualche mese fa e ne ho scattato un paio di foto dello splendido altare in legno dorato.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova la chiesa:

Funchal è un comune portoghese, capoluogo della regione autonoma di Madera. Funchal è la città più grande dell’isola; è stata fondata nel 1421 da João Gonçalves Zarco ed è stata elevata allo status di città da re Manuele I nel 1508. Oggi Funchal è una città moderna, situata in un’area unica, dove la conformazione geologica crea un anfiteatro naturale che circonda l’intera città, partendo dal porto e arrivando fino ai 1200 metri dei suoi pendii più elevati. Questa protezione naturale attirò i primi abitanti che costituirono il nucleo iniziale di Funchal.
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Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia.
Nascosto tra le maestose montagne della Norvegia, il pittoresco villaggio di Flam è celebre non solo per i suoi paesaggi mozzafiato ma anche per il suo affascinante ponte in legno. Questo ponte, che attraversa il fiume Flam, è diventato un’icona locale, un simbolo di connessione tra l’uomo e la natura.
Il ponte in legno di Flam, con la sua architettura elegante e rustica, si armonizza perfettamente con l’ambiente circostante. Le sue travi di legno massiccio si innalzano verso il cielo, mentre le ringhiere intrecciate creano un effetto artistico che cattura l’attenzione di chiunque vi passi sopra. La scelta del legno come materiale principale non è solo esteticamente piacevole, ma anche un omaggio alla tradizione costruttiva norvegese, che da secoli ha fatto un uso sapiente delle risorse naturali.
Oltre alla sua bellezza visiva, il ponte di Flam svolge un ruolo fondamentale nella vita della comunità locale. Collegando le due sponde del fiume, facilita il transito quotidiano dei residenti e dei visitatori, creando un legame tangibile tra le persone e la natura circostante. La sensazione di camminare su questo ponte è un’esperienza unica, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella bellezza naturale della Norvegia.
Durante le stagioni più calde, il ponte diventa un punto di ritrovo per locali e turisti, offrendo uno spazio panoramico per ammirare il paesaggio circostante. Durante l’inverno, invece, il ponte assume un fascino diverso, con la neve che si deposita delicatamente sulle travi di legno, creando un quadro incantevole.
La costruzione del ponte in legno di Flam è anche un esempio di ingegneria ecologica, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sull’ambiente circostante. Gli architetti hanno sapientemente integrato il ponte nella topografia naturale, evitando disturbi e preservando la bellezza del luogo.

In conclusione, il ponte in legno di Flam è molto più di una semplice struttura di attraversamento. È un simbolo di connessione, unione e rispetto per l’ambiente. Attraversando questo ponte, si può vivere un momento di quiete e contemplazione, avvolti dalla bellezza incontaminata della Norvegia e dal calore di una comunità che valorizza la sua storia e il suo ambiente naturale.

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Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Per vedere tutte le foto della piccola Flam clicca qui:

Ecco dove si trova il ponte:

Flåm è un villaggio norvegese di circa 500 abitanti, nella parte finale dell’Aurlandsfjord, una diramazione del Sognefjord. Il villaggio è collocato nel comune di Aurland, nella contea di Vestland, in Norvegia. È toccato dalla strada europea E16. La vallata di Flåm si è formata per opera dello spesso strato di ghiaccio che è rimasto in questa zona per milioni di anni: l’erosione del ghiacciaio ha fatto sprofondare il terreno, creando le profonde ed ampie vallate che ogni anno attirano un gran numero di turisti.
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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

L’interno della chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli

L'interno della chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli

L’interno della chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli.
Ormai diverso tempo fa sono stato a visitare Napoli e tra tutte le bellezze che offre la città ve ne sottolineo una, oggi, rappresentata dal complesso monastico di San Gregorio Armeno, proprio nel centro storico.
Questa è la vista del soffitto della chiesa del monastero.

Sei mai stato a Napoli ed hai mai visitato questo monastero nei vicoli partenopei? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

L'interno della chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Ho scattato diverse foto nel complesso, clicca qui per vederle:

La chiesa di San Gregorio Armeno (popolarmente conosciuta anche come chiesa di Santa Patrizia) è una chiesa monumentale di Napoli sita nell’omonima via, tra il decumano maggiore e quello inferiore del centro antico. Assieme all’adiacente complesso monastico, costituisce uno degli edifici religiosi più antichi, grandi e importanti della città.
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Il Cristo Moro in Santa Maria in Castello a Genova

Il Cristo Moro in Santa Maria in Castello a Genova

Il Cristo Moro in Santa Maria in Castello a Genova.
Questo bel crocifisso in legno, detto moro per il colore scuro del legno utilizzato, e’ una delle opere presenti nella bella chiesa che piu mi ha impressionato.
La sua storia e’ molto particolare: durante un restauro di meta’ del secolo scorso si scopri’ infatti che molti elementi della statua (come la barba ed i capelli lunghi) erano posticci e che non facevano parte dell’opera originale; fu deciso di toglierli per riportare il Cristo all’originale. Ma dal momento che i fedeli erano cosi’ abituati a vedere la statua con quegli elementi fu deciso di farne una copia (tuttora presente nella chiesa).
Altra bella storia, di cui vi ascio i link più in basso, e’ quella che racconta di amori traditi a cui la statua pose rimedio.

Hai mai visitato questa bella chiesa di Genova? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Il Cristo Moro in Santa Maria in Castello a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.

Per vedere tutte le foto che ho scattato in Santa Maria in Castello e nei suoi chiostri, clicca qui:

Questo e’ il sito ufficiale della chiesa: santamariadicastello.it.

La leggenda che parla della giovane tradita dall’amore ed aiutata da questo crocifisso la potete leggere sui due dei miei siti preferiti su Genova: amezena.net e dearmissfletcher.com.

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La statua del Cristo nella chiesa di Santa Maria di Nazareth

La statua del Cristo nella chiesa di Santa Maria di Nazareth

La statua del Cristo nella chiesa di Santa Maria di Nazareth.
Il Santo Cristo collocato della cappella nella navata sinistra della Basilica di Santa Maria di Nazareth, la chiesa “bianca” situata dove iniziano a salire le strade che si arrampicano sulla Penisola di Sestri Levante.
Come vi scrivo poco dopo un miracolo accompagna questo Crocifisso che da secoli è venerato nella mia cittadina.

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Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

Conosciuto localmente come “Santo Cristo”, una tradizione popolare vuole che il crocifisso fu portato a Sestri Levante dal mare, trasferito nella chiesa dell’Isola e, nel 1616, collocato qui nel coro. Malandato e spostato in sacrestia tra il 1690 e il 1700, per un evento considerato prodigioso dalla popolazione (secondo la leggenda “il volto del Cristo aprì gli occhi come una persona viva”) fu risparmiato da un imminente rogo.
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Una tipica statuetta vietnamita come soprammobile

Statuetta vietnamita come soprammobile

Una tipica statuetta vietnamita come soprammobile.
Non ho portato a casa dalla mia ultima vacanza dal Vietnam molti souvenir.
Mi erano piaciute molto queste statuette in legno che avevo trovato tra le bancarelle di Hoi An.
Il vestito poi, abilmente laccato di rosso, si adatta bene ai colori di casa mia.
Cercando in rete ho trovato diverse di queste statuette, vendute come souvenir, ma non ne riesco a scoprire più informazioni né se sia la riproduzione di qualche altra statua più famosa.

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Statuetta vietnamita come soprammobile

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Aggiornamento grazie al commento di Anna:

Le statue vestono tutte il tipico abito tradizionele vietnamita chiamato: Áo dài.

L’Áo dài è un vestito tradizionale vietnamita principalmente femminile. Nella sua attuale forma, consiste in un abito di seta stretto ed aderente, indossato sopra i pantaloni. Áo dài viene pronunciato ˈáʊ ˈjàɪ (ow yai) nel sud del Vietnam, e ˈáʊ ˈzàɪ (ow zai) nel nord. Áo deriva dalla parola cinese che indica “giacca imbottita” (襖). Nella lingua vietnamita moderna, il termine áo fa riferimento ad un capo di abbigliamento che copre dal collo in giù. Dài invece significa “lungo”.
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Collane in legno e conchiglie a Barbados

Collane in legno e conchiglie a Barbados

Collane in legno e conchiglie a Barbados.
Le preferite della mia mamma sono questo tipo di collana che un po’ ovunque si trovano ai Caraibi.
Queste erano nella cittadina di Bridgetown a Barbados.
Il tizio che le vendeva, con il suo carretto, mi ha anche gridato di tutto perche’ facevo la foto… chissa’ poi perche’?
Rimpiango di non averne comperata una come regalo ma pensavo che sarei andato nuovamente…

Collane in legno e conchiglie a Barbados

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

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Barchetta tipica a Doha

Barchetta tipica a Doha

Barchetta tipica a Doha.
In tour per la capitale del Qatar non puo mancare una foto della imbarcazione tipica di questo paese: il dau.
Veramente, prima di fare una ricerca su internet, ne sapevo veramente poco. Ora ho scoperto che e’ una barca tipica della intera area Sud-Orientale.
Ormai, quasi tutte a Doha, sono destinate al turismo di elite.

Barchetta tipica a Doha

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

Il dau (adattamento dell’inglese dhow o dow) è una tradizionale barca a vela araba con una o più vele latine. È tipica delle coste della Penisola arabica, dell’India, e dei popoli swahili dell’Africa orientale. Un grosso dau può imbarcare circa trenta persone mentre uno piccolo normalmente ne accoglie una dozzina.
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Per vedere tutte le foto che ho scattato in Qatar clicca qui:
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Porticato rosso della Città Imperiale

Porticato rosso della Città Imperiale

Porticato rosso della Città Imperiale.
Uno dei particolari più fotografati della cittadina di Huè sono sicuramente questi portici di legno colorati di rosso.
Questi corridoi sono incredibilmente belli da attraversare e, ovviamente, da fotografare.
Il legno, il colore rosso, l’altezza del soffitto… tutto qui ti fa capire che sei a casa di un imperatore!

Se hai domande oppure se vuoi farmi sapere la tua opinione su questo articolo lascia un commento cliccando qui.

Porticato rosso della Città Imperiale

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

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La Città imperiale di Huế è un complesso fortificato costituito da una cittadella al cui interno è posizionata la vera e propria Città imperiale di Huế, l’antica capitale imperiale del Vietnam. A sua volta, racchiusa all’interno della Città imperiale si trova la Città Proibita Purpurea.

Ecco dove si trova questo luogo mitico:

Red arcade of the Imperial City of Hue in Vietnam – Arcade rouge de la ville impériale de Hue au Vietnam – Arcada roja de la Ciudad Imperial de Hue en Vietnam – Arcada vermelha da Cidade Imperial de Hue no Vietnã – Rote Arkade der Kaiserstadt Hue in Vietnam – Khu di tích Cố đô Huế ở Việt Nam – 越南顺化皇城的红色拱廊 – ベトナムのフエの帝国都市の赤いアーケード

Bassorilievo della Cattedrale di Palermo

Bassorilievo della Cattedrale di Palermo

Bassorilievo della Cattedrale di Palermo.
Alcune foto di una delle cappelle della magnifica chiesa palermitana. In particolare l’altare della cappella di San Pietro e Sant’Agata.
Come in uno scatto precedente della Basilica dei Fieschi in Liguria, l’agnello (ma in questa foto potrebbe anche essere una pecora) e’ nuovamente presente nelle raffigurazioni religiose cattoliche.

Bassorilievo della Cattedrale di Palermo

Bassorilievo della Cattedrale di Palermo

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

Ricordo che c’e’ anche il sito ufficiale della Cattedrale: cattedrale.palermo.it che vi propone una completa visita virtuale al monumento.

Con Gualtiero Offamilio la cattedrale è dedicata all’Assunzione della Vergine rappresentata in tre diverse iconografie: una è la Dormizione della Madre di Dio o «Koimesis tes Theotokou» o «Dormitio Virginis», che appartiene alla tradizione bizantina, le altre due appartenenti alla tradizione latina: l’Assunzione e l’Incoronazione in cielo.
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